I
TRE SANTI DI BISCEGLIE LA STORA DEI SANTI PROTETTORI DI BISCEGLIE
Nell'anno 51 d.C. un certo Mauro
da Betlemme appena consacrato vescovo da San Pietro, venne in Puglia
a predicare ed a manifestare la nuova fede.
A Bisceglie venne ascoltato in una delle sue omelie, anche da due
cavalieri romani al servizio dell'imperatore Traiano, Sergio governatore
della città e Pantaleone comandante delle guardie.
I due rimasero cosi affascinati dalle parole del vescovo Mauro, che
si convertirono al cristianesimo e divennero diretti collaboratori
dello stesso.
Il proconsole romano di Venosa, venuto a conoscenza dell'accaduto,
ordinò la cattura del vescovo e dei due cavalieri i quali vennero
gettati in una misera prigione e dopo 10 anni condannati a morte.
Le sentenze vennero eseguite a Bisceglie il 27 Luglio del 117.
Le sofferenze che il martirio procurò ai tre furono atroci,
Sergio venne scarnificato vivo e dopo ucciso con un colpo di spada,
Pantaleone venne crocifisso e dopo finito anch'esso con un colpo di
spada, mentre Mauro venne decapitato.
Dopo il martirio i corpi vennero gettati in pasto alle belve che non
li mangiarono anche se affamate, vennero così pietosamente
raccolti da una cristiana una certa Tecla de Fabis che li nascose
seppellendoli in Sagina dove fece costruire un sepolcro ed un piccolo
altare dedicato a Sergio del quale si suppone fosse parente.
Con la venuta dei Turchi e le varie scorribande, tutta Sagina , come
altri casali, venne distrutta, i casalini lasciarono il casale per
rifugiarsi in Vescegghie e tutto venne abbandonato.
Dopo 11 secoli i resti dei tre martiri vennero ritrovate dietro indicazioni
di sogni premonitori fatti da Adeodonato, Dionigi, e Gualtiero quest'ultimo
custode della chiesa di San Giovanni in Sagina.
Dopo lo scavo ed il ritrovamento, avvenuto il 10 Maggio 1167, le ossa
vennero accuratamente ripulite e collocate nella chiesetta di San
Giovanni.
Sparsasi la notizia del ritrovamento,
una moltitudine di fedeli giunse in Sagina a pregare i tre Santi.
Favoloso era il colore che le ossa dei martiri assunsero; quelle di
Mauro apparivano candide come la neve, quelle di Sergio dorate e quelli
di Pantaleone di un rosso fuoco.
I prodigi ed i miracoli cominciarono a moltiplicarsi, e folli sempre
più grandi accorrevano a chiedere l'intercessione dei santi.
Si ritenne opportuno in quella circostanza, trasferire le sacre reliquie
in un luogo più sicuro.
Venne così organizzata una processione, e le ossa trasportate
a spalla dai sacerdoti e tra due ali di popolo festante ed esultante
furono portate nella chiesa di San Fortunato in Bisceglie.
Si racconta che quel giorno pioveva a dirotto ma che non una sola
goccia bagnò l'urna dei santi ed i partecipanti al corteo.
Giunti nella chiesa di San Fortunato, un osso di San Sergio cominciò
a trasudare olio ed ha emanare un intenso profumo che riempì
l'intera zona.
Trascorso qualche tempo, e per paura che qualcuno potesse rubare qualche
reliquia, si decise traslocare i sacri resti nella cripta della cattedrale
appena terminata.
Qui vennero depositati in tre urne di pietra lavorata e deposti sotto
tre altari fastosamente adornati.
San Pantaleone rappresentante dell'autorità imperiale venne
collocato al centro, San Mauro alla sua destra e san Sergio alla sinistra.
Bisceglie ebbe così i nuovi protettori, al posto di Sant'Antonio
Abate, ed ogni anno il 30 Luglio, giorno della traslazione li celebra
con grande solennità.